Zuccherini montanari: un assaggio di felicità e ricordi d'infanzia

Zuccherini montanari: un assaggio di felicità e ricordi d'infanzia

Nell'Appennino bolognese, tra calanchi e borghi antichi, esiste un dolce che ha il potere di farci tornare bambini, di farci sentire parte di una comunità, di farci sognare un amore eterno e di farci rivivere momenti speciali. Questo biscotto si chiama zuccherino montanaro (in dialetto zucarèn) e la sua storia è lunga e affascinante come un romanzo, arricchita dai ricordi di chi lo ha mangiato e amato fin da piccolo. 

Hai presente quella sensazione di felicità che provi quando assaggi qualcosa di buono, fatto con amore? Ecco, gli zuccherini montanari sono così: un'esplosione di gusto che ti fa sentire subito a casa, un tuffo nel passato che rievoca ricordi preziosi.

Io, ad esempio, mi ricordo ancora di quando ero bambina e vedevo quei biscotti enormi, più grandi delle mie mani, che sembravano quasi delle ciambelle. Non erano il mio dolce preferito, a dire la verità, ma li mangiavo sempre con gioia perché sapevo che erano legati a qualcosa di speciale, a una festa, a una ricorrenza, a un matrimonio.

E poi c'era mia nonna, che li preparava con tanto amore e che non mi permetteva di avvicinarmi quando li glassava, perché lo zucchero era bollente e pericoloso. Ma io sbirciavo di nascosto, affascinata da quel rituale magico, e sentivo il profumo inebriante dell'anice che si diffondeva in tutta la trattoria.

Immancabili nei matrimoni, alla fine del banchetto, gli sposi, radiosi di felicità, offrivano ai loro invitati come dono speciale i confetti e gli zuccherini (in dialetto zucarein). Questi biscotti, soprattutto nelle zone di montagna, erano il simbolo stesso del matrimonio, tanto che per chiedere "quando ti sposi?" si usava dire "quand fèt i zucarein?", "quando fai gli zuccherini?". Un modo per dire che il matrimonio non era solo un giorno di festa, ma anche un impegno d'amore, un anello di zucchero che univa per sempre.

L'impasto è semplice, ma il risultato è sorprendente: farina, olio, uova e un po' di anice, per dare quel tocco speciale che ricorda le erbe selvatiche delle montagne. La glassa, poi, è un vero e proprio spettacolo che con la sua patina bianca e croccante crea un contrasto perfetto con la friabilità del biscotto.

Se ti capita di passare per l'Appennino bolognese, non puoi non assaggiare gli zuccherini montanari. Cercali nei forni, nelle sagre di paese, nelle feste di matrimonio. 

Cosa rende speciali gli zuccherini montanari?

  • Il loro profumo inebriante di anice, che ti farà venire voglia di tuffarti in un prato fiorito e ti ricorderà i momenti felici della tua infanzia.
  • La loro consistenza unica, croccante e friabile allo stesso tempo, come un abbraccio che non stringe troppo e che ti infonde una rassicurante sensazione di protezione e amore.
  • La loro forma ad anello, simbolo di un amore eterno, come quelli che si giurano gli sposi, e di un legame indissolubile con la nostra terra e le nostre radici.
  • La loro storia millenaria, fatta di tradizioni, di leggende e di passione, che ti farà sentire parte di qualcosa di grande e di importante.

Gli zuccherini montanari sono molto più di un semplice biscotto: sono un pezzo di storia, un simbolo di amore, un assaggio di felicità e un tuffo nel passato. Un dolce che ti farà innamorare al primo morso e che ti resterà nel cuore per sempre, proprio come i ricordi della nostra infanzia.

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